L’incontro di due culture in cucina..e non solo!
Agriturismo Sapori Semplici si propone di promuovere un percorso volto alla riscoperta e valorizzazione della tradizione enogastronomica, grazie ad una innovativa “fertilizzazione” culinaria tra l’Emilia Romagna e la Sardegna, offrendo solo i prodotti dell’azienda agricola familiare.
Attraverso la valorizzazione della civiltà della tavola, Agriturismo Sapori Semplici intende condividere ciò che a essa è strettamente collegato: il cibo quale momento di incontro e dialogo tra diverse identità culturali e sociali.
Agriturismo Sapori Semplici è nato – naturalmente a tavola- quando un gruppo di amici sardi ed emiliani, riuniti a cena a Masi Torello, in via Pagano n.15 – proprio nella cascina ristrutturata dove oggi sorge l’agriturismo – ascoltarono e condivisero l’idea che Maurizio perseguiva da tempo: quella di creare un luogo dove sperimentare l’incontro tra la cucina del suo luogo di nascita, la Sardegna, con quella della comunità che lo aveva accolto tanti anni fa, l’Emilia Romagna.
Maurizio, infatti, in questa comunità aveva scorto la coesistenza della modernità con i valori profondi di una società fondata su un autentico rapporto tra Uomo e Natura, basato sulla scoperta quotidiana e paziente del “ Grande libro della Natura”.
Maurizio aveva scoperto una comunità che riusciva a coniugare innovazione e tradizione, nella quale avrebbe potuto realizzare il sogno custodito sin da bambino: salvaguardare l’equilibrio tra l’Uomo e Natura, proprio attraverso le salvaguardia delle tradizioni della civiltà della tavola, espressione viva e attiva in entrambe le Regioni: l’Emilia Romagna e la Sardegna. La cucina è infatti una delle espressioni più profonde della cultura dei Popoli, racconta chi siamo, riscopre le nostre radici, si evolve con noi, ci rappresenta al di là dei confini. La cucina è cultura attiva, forma espressiva dell’ambiente che ci circonda, come il paesaggio e l’arte.
Civiltà della tavola significa l’insieme di usi e costumi, di stili di vita, di consuetudini e di tradizioni degli uomini che li condividono. É civiltà del gusto, del piacere della tavola per riscoprire i sapori tramandandoli e rinnovandoli continuamente.
Partendo dal ricco patrimonio delle due comunità, si ricostruirà ciò che gravita intorno alla cucina sarda ed emiliana documentando i luoghi dove i pasti vengono consumati. La cucina, dunque, come espressione diretta dell’evoluzione dell’uomo, delle culture e della società.
Un connubio singolare tra i “sapori semplici” della ospitale terra di adozione, Masi Torello, ed i profumi della tradizione gastronomica della Sardegna, ma, soprattutto, “autentico ” per la genuinità e semplicità della preparazione dei piatti che unisce due terre solo apparentemente lontane ma legate dalla profondità e autenticità del rapporto dell’Uomo e Natura e il rispetto dei valori della tradizione.
Ed ecco allora il menù dell’Agriturismo Sapori Semplici.
Iniziamo dagli antipasti: formaggi freschi prodotti in azienda, così come i salumi ottenuti dalla lavorazione dei maiali allevati in proprio e con l’aggiunta di ingredienti naturali in omaggio all’incontro tra le culture sarda e ferrarese: la salsiccia di castrato e la coratella.
I primi piatti: ecco i culurgiones, prelibato piatto preparato con patate, formaggio di pecora, basilico fresco e pasta di semola, chiusi a mano uno per uno a spiga di grano con precisione e pazienza!
La parola culurgiones sembra derivi da culina la stessa radice di culinario e urgèo, che significa premere, spingere, incalzare, chiudere, pressare, costringere, verbi che ben rendono l’idea del gesto che si fa per chiuderli. Il gesto non è semplice: da un cerchio di pasta, la chiusura viene fatta ripiegando singole porzioncine di pasta una per volta, da un lato e dall’altro alternativamente, come per formare una spiga “sa spighitta”, che rappresenta il simbolo del grano per propiziare la nuova annata agraria. Secondo la tradizione venivano anche considerati amuleti che proteggevano la famiglia dai lutti.
Ecco i malloreddus conditi con sugo di castrato. In omaggio alle “zdore” ferraresi le tagliatelle col classico ragù. Non vengono dimenticati i vegetariani: ecco allora la pasta condita con sughi senza carne, i classici olio, burro, pomodoro, pomodoro e basilico e il “condimento maurizio” composto da una perfetta unione di formaggi, patate, olio d’oliva e erbe aromatiche.
Per i secondi piatti: la pecora in cappotto, il cibo dei pastori mentre trascorrevano settimane al pascolo, le carni della domenica o di quando, finalmente, i pastori tornavano in paese e venivano festeggiati: arrosti allo spiedo di castrato, agnello, pecora.
Il cotechino e la salama da sugo con purè fatto rigorosamente con le patate.
Infine, la porchetta, allevata, lavorata, cucinata e tagliata personalmente da Maurizio!
Che dire dei formaggi, soprattutto del casu axedu che è un formaggio fresco tipico dell’Ogliastra e che Maurizio prepara con la cagliata del latte di pecora lasciandolo a riposo per circa 24 ore (anche non ingrassante…).
E la ricotta.. una prelibatezza per il palato. Servita col miele prodotto da un apicoltore della zona o usata per reinventare la vecchia ciambella ferrarese.
Le Sebadas, preparate con una sfoglia fatta con farina di semola e burro con un ripieno di formaggio nella fase di fermentazione della cagliata, appena prima della salatura e servite fritte bollenti con miele e zucchero. Ecco perché questo dolce, nella sua versione autentica, può essere prodotto solo dove esiste una realtà di caseificazione quotidiana.
Tutto accompagnato dal pane carasau, innaffiato con buon vino rosso prodotto da un’azienda del territorio. Per concludere non poteva mancare il mirto che Maurizio vedeva crescere quando era bambino e che ora arriva dalla Sardegna sotto forma di prelibato “ammazzacaffè”.
Se decidete di trascorrere una serata in un ambiente accogliente e familiare, sentendovi “a casa”, coccolati tra i sapori semplici e autentici, Maurizio vi aspetta tutte le sere, il sabato e la domenica anche a pranzo.
Benvenuti!